Le notti di Tino di Bagdad

TORINO. 15 MAGGIO / 30 NOVEMBRE 2015. Kaninchen-Haus in collaborazione con Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta CONIGLIOVIOLA. LE NOTTI DI TINO DI BAGDAD. Con la tecnologia di TIM e il sostegno di Fondazione CRT | con il Patrocinio del Comune di Torino – Dipartimento Interateneo di Scienze del Territorio del Politecnico e  dell’Università di Torino – Goethe Institut – Story Code. Con la collaborazione di GTT e AvipItalia | Nel calendario di Torino Incontra Berlino – Salone Internazionale del Libro e Salone OFF – Architettura in Città – In/Visible Cities

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Un’opera di videoarte che, grazie alla Realtà Aumentata, trasforma la città in un cinema diffuso. Un esperimento di storytelling che abbraccia letteratura, arti visive, architettura e cinema per ridisegnare la mappa dello spazio pubblico.

Le notti di Tino di Bagdad è la nuova opera transmediale di ConiglioViola. Un progetto sperimentale di videoarte, sviluppato in Realtà Aumentata, che definisce un nuovo format di arte pubblica. Un’opera aperta, che si diffonde nello spazio urbano, per la cui fruizione non esiste un unico luogo ma che invita lo spettatore a un tour attraverso trenta location a cielo aperto in città, per ricomporre i frammenti della narrazione.

DAL ROMANZO ALLA VIDEOART

Il punto di pardie nachte der tino von bagdadtenza è un’opera letteraria: Die Nächte der Tino von Bagdad (Le notti di Tino di Baghdad) della poetessa espressionista tedesca Else Lasker-Schüler. Una Mille e una notte dell’epoca modernista, che racconta la favola di Tino, principessa di Baghdad e poetessa, costretta a rinunciare alla vita per la poesia. Un testo ermetico e non lineare che affronta poeticamente tematiche quanto mai attuali: la condizione e il ruolo della donna, l’identità di genere, la fascinazione e insieme la paura per l’esotico, la funzione dell’arte e della poesia nella società.

 

LACERARE IL TESTO

ConiglioViola ne ha lacerato la trama, per ricavare 26 tavole incise su rame, ognuna delle quali rappresenta un episodio della storia della principessa. Le tavole sono state riprodotte su manifesti di grande formato, affissi in corrispondenza di altrettante fermate dell’autobus, sparse per tutta la città di Torino.

LO SPETTATORE ERRANTE

Lo spettatore errante – utilizzando la mappa on line – è invitato a esplorare la città alla ricerca di questi manifesti, raffiguranti diversi paesaggi visti attraverso una finestra orientale. Una volta inquadrati con l’app gratuita TINO powered by TIM, i manifesti si animano per attivare sul display del cellulare, direttamente sovrapposti alle architetture urbane, i singoli episodi dell’opera video di cui sono parte. Per ricomporre la storia, lo spettatore deve dunque attraversare i punti della città in cui i manifesti sono collocati, unirli in maniera arbitraria per generare così tante narrazioni quanti sono gli itinerari possibili. Al termine del tour chiunque può restituire e condividere la propria ricombinazione della trama sul sito del progetto, diventando giocatore e coautore, dando corpo così a un procedimento letterario teorizzato dalla Letteratura Combinatoria e qui trasferito nello spazio reale, grazie a un utilizzo inedito e significativo delle nuove tecnologie.
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UN “FILM DIFFUSO”

Per definire questo “format” – capace di articolare una narrazione sincopata nel tempo e nello spazio e nata dall’idea, da un lato di rileggere la metropoli come ipertesto, dall’altro di utilizzare la tecnologia per inverare “ciò che la letteratura del secolo scorso già pareva precorrere e prefigurare” – gli artisti di ConiglioViola hanno coniato il termine “film diffuso”.
L’intento degli autori è quello di trascinare lo spettatore in una recherche che abbia la città come palcoscenico e come obiettivo la ricostruzione del senso di una narrazione: un modello che gli artisti sognano di replicare per adattarlo a sempre nuovi testi letterari e contesti urbani.
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UNO SVELAMENTO PROGRESSIVO

I primi 12 manifesti sono apparsi alle fermate in città il 15 Maggio 2015, nell’ambito del Salone Internazionale del Libro OFF. La mostra diffusa ha continuato progressivamente ad arricchirsi di nuove opere fino a Novembre, in concomitanza con i principali eventi legati ai linguaggi che il progetto attraversa: letteratura, architettura, new media, arti visive e cinema.

ABDUL APOLLIDES NEL GIARDINO DI AMRI MBILLRE IL FACHIRO DI TEBE TINO AD APOLLIDES

UNA PRODUZIONE PARTECIPATA E “OCCUPATA”

L’intero progetto è stato prodotto in maniera partecipata all’interno degli spazi occupati della Cavallerizza Reale a Torino, tra il 2014 e il 2015. D’accordo con Assemblea Cavallerizza 14:45, si è scelto di utilizzare l’esperienza di occupazione come incubatore artistico per sperimentare modelli di produzione culturale alternativi, basati sullo scambio di competenze tra le professionalità coinvolte nell’occupazione. Questo ha reso possibile la produzione di un progetto di queste dimensioni nonostante la scarsità delle risorse economiche a disposizione.
I protagonisti dell’occupazione sono stati perciò coinvolti non solo nella recitazione ma anche in molte delle mansioni tecniche: sartoria, allestimenti, elettricità, etc.

DAL TEATRO DELLE OMBRE ALLA REALTA’ AUMENTATA

Dal punto di vista tecnico, i fondali che compaiono tanto nei manifesti quanto nei video sono realizzati attraverso una tecnica di incisione su fogli di rame. I video sono realizzati attraverso un tecnica mista di animazione digitale, animazione a mano e recitazione umana. Le performance con gli attori sono state realizzate su un teatrino allestito con il verde screen. Molte scene sono realizzate ispirandosi al Teatro delle Ombre e muovendo manualmente gli oggetti. Altre caratteristiche salienti dei video sono l’assenza di movimenti di camera e il fatto che tutti i filmati appaiano attraverso un mascherino a forma delle caratteristiche finestre arabe. Si tratta di un tentativo di restituire l’ambientazione “esotica” che caratterizza l’opera originaria, tentando al tempo stesso una riflessione sperimentale sul concetto di schermo cinematografico come “finestra”.

IL LIBRO D’ARTISTA IN REALTA’ AUMENTATA

Tutte le opere. i testi e i backstage del progetto sono stati raccolti in un prezioso libro d’artista in edizione limitata di 100 esemplari.
Le pagine del libro si animano una volta inquadrate attraverso la lente magica del cellulare. Il volume, stampato su carte da 350gr, è rilegato a mano, con copertina di pelle. Sul frontespizio di ogni copia una diversa incisione su rame realizzata a mano dagli artisti.

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ISTRUZIONI PER LO SPETTATORE ERRANTE

  1. Consulta su www.tinobagdad.com la mappa delle 30 fermate dell’autobus che ospitano i manifesti in Realtà Aumentata: puoi iniziare il percorso da dove preferisci.
  2. Installa l’app gratuita TINO, sviluppata per ConiglioViola da TIM. Fotografa i manifesti e osserva le opere d’arte prendere vita.
  3. Alla fine del tour ricollegati a www.tinobagdad.com: riscrivi la storia di Tino e condividi le avventure vissute lungo il tuo percorso.

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